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Neutralità carbonica in azienda: cos'è e perché investirci

Scritto da Circularity | 19.09.2023

Quando si parla di neutralità carbonica, un giorno è da considerare un vero e proprio spartiacque per le aziende e la loro strategia ESG: 11 dicembre 2019. In quella data la Commissione europea ha presentato la proposta per rendere l’Unione Europea neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050.

In effetti, come indica McKinsey, il nostro continente produce annualmente circa 4 gigatonnellate di gas serra e sono 5 i comparti definibili come più “inquinanti”: il 28% delle emissioni è legato ai trasporti, il 26% proviene dall'industria, il 23% è legato alla produzione di energia mentre, a pari merito, il 13% delle emissioni proviene sia dagli edifici che dall'agricoltura. Per circa l’80%, la combustione fossile si conferma la principale causa dei gas serra, la cui crescente concentrazione in atmosfera accentua il surriscaldamento globale.


Cos’è la neutralità carbonica

Il concetto di neutralità carbonica o Carbon Neutrality si inserisce proprio negli sforzi che la comunità internazionale sta portando avanti per limitare l’impiego delle risorse fossili e contenere così il climate change. Più precisamente, con neutralità carbonica ci si riferisce al raggiungimento di una condizione di equilibrio tra l'emissione di gas a effetto serra e la loro rimozione o riduzione nell'atmosfera, in modo da non causare un aumento netto della concentrazione di questi gas.

Si tratta di un concetto che non è applicabile soltanto a livello statale ma anche da parte delle singole organizzazioni: in particolare un’impresa può raggiungere la neutralità carbonica quando le sue emissioni di gas a effetto serra vengono azzerate grazie a una strategia che riduce o elimina la stessa quantità di gas dall'atmosfera, ad esempio attraverso politiche di compensazione o l'utilizzo di tecnologie a basse emissioni di carbonio.


Come raggiungere la neutralità carbonica

Raggiungere la Carbon Neutrality richiede azioni mirate da parte delle imprese. Sul fronte della riduzione propriamente detta, le aziende hanno la possibilità di abbattere le proprie emissioni di gas a effetto serra attraverso l'adozione di tecnologie a basse emissioni di carbonio, l'uso di fonti di energia rinnovabile e l'implementazione di buone pratiche di efficienza energetica. In questo senso vanno anche le attività volte a promuovere la mobilità sostenibile, ad esempio attraverso l'adozione di politiche di lavoro flessibili che limitano gli spostamenti dei propri dipendenti.

Non meno importante è la promozione della sostenibilità a livello di supply chain: ogni organizzazione che voglia raggiungere l’obiettivo della neutralità carbonica deve spingere nella stessa direzione la propria catena di approvvigionamento, attraverso la ridefinizione della strategia logistica aziendale in ottica green e l’implementazione di misure concrete (e tracciabili) che taglino l’impatto sull’ambiente – come a livello di packaging e trasporto delle materie prime.

Diverso e spesso alla portata delle grandi imprese è poi l’impiego delle tecnologie di cattura e stoccaggio di carbonio (carbon and capture storage o CCS), che consentono di intrappolare le emissioni climalteranti prodotte dalle organizzazioni e di immagazzinarle in modo sicuro e permanente: i separatori di CO2 sono un valido alleato per estrarre l’anidride carbonica dai fumi di combustione e separarla dagli altri gas. Un’alternativa è rappresentata infine dall'acquisto di crediti di carbonio: le emissioni prodotte da un’organizzazione vengono compensate attraverso il supporto a progetti che riducono le emissioni, come nuovi impianti da fonti rinnovabili o interventi di riforestazione.


I vantaggi della neutralità carbonica

È chiaro come il raggiungimento della neutralità carbonica, specialmente quando l’obiettivo temporale è particolarmente ravvicinato come il 2030, richieda un effort non indifferente dalle imprese che, oltre a mettere in atto gli interventi giudicati più opportuni, devono anche impegnarsi a monitorare e rendere trasparenti le emissioni inquinanti integrando una strategia ESG a lungo termine.

Se da un lato gli investimenti possono essere significativi e i progetti difficili da gestire, dall’altro il raggiungimento della neutralità carbonica comporta numerosi vantaggi al business, favorendone la maggior competitività sul mercato. Il primo beneficio è legato al potenziamento dell’immagine aziendale: in una fase in cui la sostenibilità è diventata una tematica a cui prestare attenzione, il traguardo del Net Zero può contribuire a migliorare la reputazione dell'azienda presso clienti, partner e fornitori. Non meno importante è l’aspetto della conformità normativa: centrare l’obiettivo della neutralità carbonica può aiutare le aziende ad adeguarsi alle normative ambientali e a prevenire sanzioni amministrative derivanti dalle sempre più severe leggi in materia.

Infine, occorre poi guardare all’atto pratico: l’adozione di una strategia di neutralità carbonica promuove la riduzione dei costi operativi. Le tecnologie a basse emissioni di carbonio e le best practice pratiche di efficienza energetica possono ad esempio tagliare le spese energetiche e favorire l’impiego ottimizzato delle risorse disponibili.