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Obbligo bilancio sostenibilità, come essere in regola nel 2024

Scritto da Circularity | 11.07.2023

Solo 535 grandi imprese italiane, pari al 28,2% del totale, producono un Bilancio annuale o biennale di Sostenibilità, mentre ben 1.230 (il 64,2%) non lo fa.
I dati poco incoraggianti rilevati dalla ricerca condotta dal Centro Studi
ConsumerLab sono destinati a cambiare a partire dal prossimo anno, per effetto dell’entrata in vigore dal 5 gennaio 2023 della CSRD, la Corporate Sustainability Reporting Directive. 

Si tratta di una direttiva che influenzerà l’obbligo del bilancio di sostenibilità, ovvero lo strumento oggi più diffuso per la rendicontazione non finanziaria e con cui un’organizzazione comunica con trasparenza e obiettività gli impegni presi e i risultati ottenuti nell’ambito della Responsabilità d’Impresa – o Corporate Social Responsability (CSR).
Un bilancio di sostenibilità fatto a regola d’arte, come noto, presenta indicatori quantitativi e qualitativi che mostrano
l’evoluzione nel tempo delle performance di sostenibilità aziendali, rivolgendosi a tutti gli stakholder – dalle istituzioni ai cittadini e consumatori, dagli investitori e fornitori.  

 

 Il grande cambiamento introdotto dalla CSRD è legato alla redazione di questo tipo di bilancio – sinora previsto soltanto per le società quotate e di interesse pubblico – che dal 2024 diventerà obbligatoria per tutte le aziende con più di 250 dipendenti, un fatturato superiore ai 50 milioni di euro e un bilancio annuo di almeno 43 milioni. Ulteriori disposizioni sono previste negli anni successivi, fino a coinvolgere anche le PMI quotate, allargando quindi in maniera decisiva la platea delle aziende interessate dall’obbligo del bilancio di sostenibilità. 

 

Obbligo bilancio sostenibilità, cosa inserire nel documento 

Ma che cosa deve contenere un bilancio di sostenibilità a prova di CSRD? Per quanto attiene la rendicontazione degli aspetti ambientali, il documento – in linea di massima - deve presentare informazioni relative all’utilizzo di risorse energetiche, distinguendo fra quelle prodotte da fonti rinnovabili e non rinnovabili, nonché all’impiego di risorse idriche.  

Parallelamente, occorre inserire anche dati relativi alle emissioni di gas a effetto serra e inquinanti in atmosfera, così come la rendicontazione degli aspetti sociali e attinenti alla gestione del personale, incluse le azioni avviate per garantire la parità di genere e l’inclusione in azienda e assicurare il rispetto dei diritti umani.  

Più in generale, le imprese sono tenute a specificare sia come i fattori di sostenibilità influenzino lo sviluppo e la performance aziendali, sia le modalità con cui il business in sé impatta sulla società e sull’ambiente, facendo leva sul principio della doppia materialità. All’interno del testo vengono poi indicati di norma i piani e le iniziative di sostenibilità atte a migliorare la transizione ambientale e sociale 

Infine, un aspetto importante della CSRD che cambierà in profondità i bilanci di sostenibilità dal 2024, armonizzandoli ed evitando la tentazione (sempre presente) del greenwashing, è l’introduzione di standard di rendicontazione europei, i quali includeranno principi di informativa sui fattori ESG - ambientali, sociali e di governance. 

  

Obbligo bilancio sostenibilità, i passi da compiere  

Dati i nuovi criteri introdotti dalla CSRD, bisogna considerare alcuni step fondamentali per rispettare l’obbligo di bilancio di sostenibilità e redigere un documento il più completo possibile. Il primo passo consiste nell’individuazione degli stakeholder a cui il documento dovrà parlare, in modo da definire l’ambito e gli obiettivi del bilancio di sostenibilità in modo chiaro e misurabile.  

Successivamente occorre attuare un’analisi di materialità (materiality assessment): attraverso il coinvolgimento continuo e diretto dei portatori di interesse, questo processo consente di identificare e valutare quali sono gli aspetti ESG più rilevanti per l’impresa. La terza e la quarta fase sono rappresentate dalla raccolta dei dati relativi ai diversi parametri oggetto di analisi, e dalla successiva elaborazione dei testi. Infine, si può procedere alla pubblicazione e diffusione del bilancio, individuando i canali più adatti (oltre a quelli definiti dalla legge) per comunicare efficacemente il proprio impegno green.  

 

Obbligo bilancio sostenibilità, quali benefici dalla CSRD 

Da gennaio 2024 in poi, l’unica opzione possibile per le imprese ricomprese dalla CSRD sarà quella di rilasciare il proprio bilancio di sostenibilità. Ovviamente, però, ci sarà una notevole differenza tra il mero adempimento normativo e le opportunità insite nella CSRD, tutte da cogliere. Si pensi ad esempio alla riduzione dei costi operativi ed energetici e al consolidamento della reputazione e dell’immagine aziendale.
Per questo è ideale affidarsi a una consulenza per il bilancio di sostenibilità, così da comprendere come
ottenere una rendicontazione efficace e credibile che costituisca la base per lo sviluppo in senso sostenibile dell’organizzazione e che migliori la competitività della stessa.  



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