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Misura e riduci la Product Carbon Footprint: il caso Conceria Opera

Scritto da Circularity | 14.11.2023

Life Cycle Assessment e Product Carbon Footprint: perché sono alleati ESG

La valutazione del ciclo di vita o Life Cycle Assessment (LCA) è uno strumento fondamentale per comprendere e limitare la Product Carbon Footprint (PCF) associata ai beni dell’industria conciaria. Il PCF calcola, infatti, le emissioni di gas serra, misurate in tonnellate di biossido di carbonio equivalente, generate durante il ciclo di vita di un prodotto (in ottica cradle-to-grave). 

Analizzando meticolosamente ogni step - dall’estrazione dei materiali alla lavorazione, alla produzione, fino allo smaltimento o al riciclo a fine vita – il metodo LCA fornisce una visione completa degli impatti ambientali associati ai prodotti e consente di identificare le aree di processo che possono essere ottimizzate nell’ottica di un uso più razionale delle risorse.  

Ciò risulta essere particolarmente significativo in un settore noto per il suo impatto ambientale, tra cui l’elevato utilizzo di acqua, l’inquinamento chimico e le emissioni di gas serra. Adottando tecnologie pulite o migliorando i processi esistenti sulla base dei risultati dell’LCA, le aziende dell’industria conciaria possono arrivare a ridurre significativamente la propria impronta ambientale, allineandosi alle richieste della normativa e di un mercato sempre più attento a dinamiche come la valutazione ESG. 

Un altro aspetto rilevante legato alla conduzione di studi di LCA è dato dalla possibilità di facilitare una comunicazione trasparente sulle prestazioni ambientali dei prodotti. Attraverso la misurazione degli impatti ambientali è possibile operare confronti con prodotti facenti parte la stessa categoria merceologica e fornire una guida nella formulazione delle politiche aziendali, garantendo una base scientifica per decisioni green e promuovendo pratiche sostenibili all’interno del settore attraverso l’incentivazione di una competizione virtuosa. 

Date le sue caratteristiche, l’LCA è essenziale per aiutare l'industria conciaria a passare a pratiche di economia circolare in modo che possa essere sostenibile e redditizia nel lungo termine.


Product Carbon Footprint: Conceria Opera e la linea RISHIRI
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Fondata a Santa Croce Sull’Arno, un importante centro conciario in Toscana, Conceria Opera è un’azienda che ha radici familiari profonde. Nonostante la forte tradizione della pelletteria italiana, l’azienda si è sempre impegnata nel rimanere all’avanguardia nell’innovazione e a garantire la massima qualità dei suoi prodotti. 

Con l’obiettivo di rispondere alla crescente richiesta di sostenibilità da parte delle grandi maison di moda, sia italiane che internazionali, Conceria Opera ha collaborato con Circularity per condurre un’analisi LCA per valutare la Product Carbon Footprint associata a due linee di prodotto. 

L’obiettivo era stimare la riduzione di impatti ambientali legati alla nuova linea RISHIRI® la quale, prendendo il nome da un’isola giapponese unica per il suo ecosistema, è al centro dell’impegno di sostenibilità di Conceria Opera. Dopo aver comparato il processo di produzione tradizionale con il metodo utilizzato per creare RISHIRI®, è emerso che quest’ultimo produce il 27% in meno di emissioni di CO2 nell’ambiente: risultato confermato da uno studio di confronto che ha seguito il metodo LCA, portato a termine da Circularity come ente terzo certificato.


Product Carbon Footprint: la roadmap

In base alle norme ISO 14041, 14042 e 14043 - accorpate nella più recente ISO 14044 del 2018 - l’analisi svolta da Circularity ha seguito 4 macrofasi. 

  • Definizione scopi e obiettivi. In questo passaggio, è cruciale stabilire i confini del sistema sottoposto ad analisi, ovvero le diverse unità di processo collegate dai flussi di prodotti (come specificato nella norma ISO 14040). Inoltre, si identifica qui l’”unità funzionale”, ovvero il riferimento rispetto al quale vengono normalizzati i dati in entrata e in uscita.
  • Analisi di inventario (Life Cycle Inventory). In questa fase vengono raccolti i dati necessari per calcolare gli impatti generati dal sistema in esame. Si può suddividere in altre tre fasi:
    • Creazione di un diagramma di flusso per individuare le principali operazioni coinvolte nel processo. 
    • Raccolta dei dati primari (relativi a rilevamenti diretti), secondari (reperiti da fonti letterarie o banche dati esistenti) o terziari (calcolati basandosi su stime e valori medi). 
    • Elaborazione e presentazione dei risultati in varie categorie, come il consumo di materie prime, le emissioni di gas e i rifiuti prodotti - il tutto con riferimento all’unità funzionale precedentemente identificata. 

  •  Valutazione degli impatti. In questo passaggio si prevede in primo luogo la classificazione dei dati, raccolti secondo specifici tipi di impatto a livello locale, regionale e globale, e la categorizzazione: dopo questo step obbligatorio, si procede con la caratterizzazione, che punta a definire in modo omogeneo e quantitativo il contributo delle singole emissioni di CO2 in ottica di Product Carbon Footprint. Due gli step facoltativi successivi: normalizzazione e pesatura.
  • Interpretazione dei risultati e ottimizzazioni successive (Improvement Assessment). I risultati delle fasi precedenti vengono riassunti, esaminati e discussi allo scopo di individuare le parti del sistema che richiedono interventi pianificati per migliorarle.  

La collaborazione tra Conceria Opera e Circularity rappresenta un esempio emblematico di come l’industria conciaria possa evolvere verso pratiche più sostenibili, rispondendo alle richieste di un mercato della moda sempre più attento alle questioni ambientali.