Come fare una filiera circolare in pratica: il caso studio
Perché serve una filiera circolare
L’abbandono dei modelli lineari di business nel settore industriale italiano, promosso dalla spinta normativa europea fornita dal Piano d'azione per l'economia circolare (CEAP), contribuisce a diffondere le pratiche di circolarità in ambito industriale, favorendo progetti finalizzati al recupero, riutilizzo e riciclo dei materiali introdotti sul mercato con una profonda trasformazione delle logiche di produzione.
Tuttavia, il percorso verso una filiera circolare non è semplice. Il passaggio da modelli lineari consolidati a quelli circolari e più innovativi, la necessità di far fronte a una normativa stringente e un mercato sensibile ai temi ESG sono sfide da superare per raggiungere gli obiettivi di circolarità indicati dall’Europa e consolidare il proprio vantaggio competitivo nel nuovo paradigma industriale sostenibile.
Quali sono le attività necessarie a definire una filiera circolare? Approfondiamo il tema con un caso di successo.
Come creare una filiera circolare: 3 step
Con l’obiettivo di ridisegnare in ottica sostenibile la supply chain, Circularity supporta le imprese nella creazione e implementazione di filiere integrate di raccolta, recupero e valorizzazione dei prodotti nelle diverse fasi del ciclo di vita. Nel caso dell’azienda oggetto del caso, una realtà italiana riconosciuta nel settore eyewear, il viaggio per ridefinire la propria catena di fornitura ha incluso tre tappe fondamentali.
1. Analisi del ciclo di vita del prodotto
Il primo passo verso una filiera circolare consiste nella definizione e quantificazione degli impatti ambientali, economici e sociali associati al ciclo di vita dei prodotti, attraverso uno studio di Life Cycle Assessment (LCA): nel caso analizzato, Circularity ha potuto definire la baseline di partenza per la realizzazione di una strategia tailor-made che consentisse di ottimizzare l’uso delle risorse e riducesse gli scarti.
2. Focus sui materiali
Creare una filiera circolare porta inevitabilmente a considerare i materiali al centro della produzione. Nel settore dell'eyewear, l'acetato di cellulosa è il materiale plastico preponderante nella produzione delle montature. Nel panorama più ampio dell'industria delle materie plastiche, questo è classificabile come un "polimero ingegnerizzato", prodotto in quantità significativamente inferiore rispetto ai "polimeri comuni" o "commodity polymers". Tuttavia, offrono caratteristiche altamente specifiche per gli ambiti in cui sono impiegati.
Quando si tratta di acetato riciclato, però, il medesimo mercato che genera i rifiuti potrebbe rappresentare un potenziale destinatario per il materiale riciclato ma solo se riesce a mantenere le stesse proprietà del polimero vergine. In alternativa vi è il nylon, noto anche come poliammide: una resina termoplastica altamente resistente e flessibile, con prestazioni di alto livello. Il "Nylon 6,6", in particolare, si distingue per le sue eccellenti proprietà meccaniche ed è considerato un valido sostituto dei metalli, a partire dal settore automobilistico.
Con l’analisi dei materiali, diventa poi semplice studiare la disponibilità e recuperabilità delle singole componenti.
3. Definizione della strategia di valorizzazione delle risorse
Lo sviluppo di una filiera circolare comporta infine la necessità di attivare sinergie tra i diversi attori coinvolti nell’ecosistema produttivo, al fine di garantire la migliore allocazione delle risorse lungo tutta la filiera.
Mediante l'utilizzo della Circularity Platform, sono stati analizzati i flussi di materia in entrata e uscita dai processi dell’azienda al centro del caso, in modo da far entrare in contatto le aziende che producono scarti con coloro che sono autorizzati a raccoglierli e trasportarli, nonché con le imprese che li recuperano, li trasformano e, infine, li reintroducono in un nuovo ciclo.
In questo modo diventa possibile massimizzare la tracciabilità di filiera e capire quali sono gli impianti di riciclo sul territorio nazionale per scegliere quello più idoneo a seconda delle modalità di recupero da applicare: successivamente, si procede con la definizione dei possibili scenari di applicazione dei materiali secondari. L’indagine comporta infatti l’analisi dei benefici e delle opportunità generate dall’adozione di un sistema di recupero a ciclo aperto (open-loop) o chiuso (closed-loop).
Nel caso dell’open-loop, il focus va sul recupero mirato all'impiego dei materiali riciclati da parte di imprese terze: i prodotti derivati possono variare e trovare applicazione in diversi ambiti industriali, a seconda delle caratteristiche della materia. Nel secondo caso, ci si concentra sulla fattibilità della reintroduzione dei materiali riciclati o recuperati all’interno del ciclo produttivo.
Il valore della circolarità
Con le spinte date dalla normativa e da un mercato sempre più attento alla sostenibilità dei prodotti, definire azioni concrete per incrementare la circolarità nella filiera produttiva è diventato un imperativo strategico per le aziende. Con l’impegno e il sostegno di Circularity, l’azienda dell’eye wear è riuscita ad acquisire maggiore consapevolezza rispetto ai propri impatti e ha colto opportunità inedite proiettandosi verso i nuovi obiettivi che la attendono nel viaggio verso la creazione di una filiera produttiva circolare.