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Come rendere il modello di business sostenibile: istruzioni per l'uso

Scritto da Circularity | 31.08.2023

Implementare un modello di business sostenibile è un obiettivo chiave per un numero crescente di imprese. Basti pensare che, secondo il S&P Global's Sustainability Yearbook, il 94% delle aziende intervistate a livello globale ha già pubblicato un report di sostenibilità, mentre il 90% ha divulgato informazioni sulle emissioni di gas serra. Il rapporto evidenzia come il 71% del campione abbia fissato obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, mentre il 70% abbia adottato politiche per ridurre l'impatto ambientale della propria attività. Inoltre, il 59% delle aziende valutate fa riferimento ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) nei propri report di sostenibilità.

Questi numeri parlano chiaro, ma come si può concretamente rendere il proprio modello di business sostenibile?


Modello di business sostenibile: le basi

Prima è necessario comprendere quando un business possa dirsi davvero sostenibile. Secondo la definizione fornita dall’Università Cattolica di Milano, la sostenibilità aziendale si riferisce a una concezione diversa da quella tradizionale dell’attività imprenditoriale, secondo cui il fine ultimo dell’attività d’impresa non consiste nella sola massimizzazione del profitto ma va esteso alla creazione di valore nel lungo periodo.

A principi simili fa riferimento anche il paradigma delle 3P teorizzato da John Elkington nel 1994, secondo cui esistono tre dimensioni della sostenibilità aziendale.

  • Dimensione ambientale (Planet);
  • Dimensione sociale (People);
  • Dimensione economica-finanziaria (Profit);

L’ambito Planet comporta che le imprese, per essere considerate davvero sostenibili, debbano realizzare prodotti e servizi che rispettino l’ecosistema, riducendo al minimo le emissioni di CO2 oppure evitando l’impiego di materiali dannosi per l’ambiente. Con People, si evidenzia che le attività di un’impresa sostenibile presuppongono anche l’obbligo di prendersi cura del benessere delle proprie persone e delle comunità locali, coinvolgendole nelle proprie attività e valorizzando le iniziative presenti nel territorio. Infine, con Profit – elemento spesso trascurato in tutte le discussioni sul tema della sostenibilità – si ha a che fare con la dimensione economica-finanziaria: un modello di business sostenibile deve portare alla creazione di profitto e valore aggiunto, pena la scomparsa stessa dell’azienda dal mercato.


Modello di business sostenibile: cosa serve in 4 step

Abbiamo visto la teoria ma cosa ci dice la pratica? Andiamo più nel dettaglio, punto per punto.


1. Il ruolo del management

Innanzitutto, è impossibile fare sostenibilità in azienda senza coinvolgere l’intera organizzazione nel suo complesso. A partire, naturalmente, dal management di primo livello, che deve essere attivamente coinvolto nella progettazione di un percorso destinato a durare nel tempo e a modificare immagine, reputazione e percezione dell’impresa sul mercato. Difatti, se i vertici aziendali non sono realmente convinti della necessità di affrontare un percorso di questo tipo, si concretizza il rischio greenwashing che, sul lungo periodo, tende a produrre una serie di conseguenze negative a cascata. Inoltre, senza un management consapevole, difficilmente verranno assegnate adeguate risorse a progetti sostenibili che, per funzionare al meglio, possono richiedere investimenti iniziali di una certa consistenza.


2. Il supporto delle certificazioni più idonee

Allo stesso tempo, un modello di business sostenibile deve essere a tutto tondo. In altre parole, non è possibile trascurare nessuna area di business né funzione, a cui al contrario devono essere assegnati degli obiettivi specifici e misurabili da raggiungere. In questo senso, l’ottenimento di determinate certificazioni ambientali (come la ISO 14 0001 sulla gestione dell’energia) può spingere l’intera organizzazione a massimizzare l’impegno su un determinato topic.


3. Formazione e team preposto

Da non trascurare è poi il tema della formazione. I collaboratori devono essere edotti sulla sostenibilità ambientale e d’impresa attraverso strumenti dedicati e incontri periodici, incoraggiando anche la raccolta di idee e proposte sul tema così come il coinvolgimento su progetti specifici. Chiaramente, all’interno dell’organizzazione è essenziale predisporre un team trasversale, capace di curare la gestione e il buon funzionamento della strategia di sostenibilità aziendale. Una squadra del genere fa riferimento, nelle realtà di maggiori dimensioni, direttamente alla figura del sustainability manager.


4. Le partnership virtuose

Dal momento che, poi, ogni organizzazione è fortemente interconnessa con il mercato, realizzare un modello di business sostenibile deve prendere in considerazione le relazioni con tutti i soggetti esterni: partner, fornitori e clienti finali devono essere coinvolti e indirizzati lungo tutto l’iter, privilegiando obiettivi come il raggiungimento della neutralità carbonica. Al tempo stesso, vanno incoraggiate tutte quelle iniziative in partnership con soggetti istituzionali come scuole, università e centri di ricerca, capaci di avere un impatto positivo sul territorio.


Modello di business sostenibile, come avviare un percorso di sostenibilità

Nel percorso considerato sinora, il punto di partenza è sempre quello dell’audit di sostenibilità, ovvero un’indagine che serve ad appurare il grado di consapevolezza sul tema, individuando le aree particolarmente sensibili e le funzioni chiave da coinvolgere.

A questo punto, grazie al supporto di partner preparati, è possibile mettere a punto una roadmap che specifichi i progetti che devono essere messi in atto, nonché le metriche e i KPI a cui fare riferimento per valutarne la buona riuscita. In linea di massima, infine, esistono alcune azioni di sostenibilità che possono essere implementate – con modalità e caratteristiche diverse – dalle imprese di tutti i settori e dimensioni: si pensi all’adozione di buone pratiche di efficienza energetica, all’impiego delle fonti rinnovabili, alla dematerializzazione delle attività operative, alla promozione di politiche per l‘uguaglianza di genere fino al sostegno a progetti di riforestazione.

Fonti citate: