Green Procurement, scopri norme e opportunità degli acquisti verdi
In questi ultimi anni alle organizzazioni viene richiesto, da parte delle normative e dell’opinione pubblica, uno sforzo supplementare in termini di sostenibilità. Per le imprese industriali questo significa, naturalmente, utilizzare tecnologie che consentano di ridurre l’impatto ambientale nella fase di produzione.
Eppure, non è sufficiente. Secondo un’analisi di McKinsey, per la maggior parte dei prodotti, dall’80% al 90% delle emissioni di gas a effetto serra sono di tipo Scope 3, ovvero emissioni indirette lungo l’intera catena del valore. Di questa tipologia di emissioni, i due terzi proviene solitamente proprio dalla catena di approvvigionamento a monte. Insomma, per essere realmente sostenibili, le imprese non possono trascurare il comportamento della propria supply chain. Ecco perché il Green Procurement riveste un ruolo cruciale.
Green Procurement, cos’è e come funziona
Con Green Procurement ci si riferisce a una strategia di approvvigionamento utilizzata da organizzazioni pubbliche e private atta a favorire l’acquisto di beni e servizi con un’impronta ecologica ridotta. L’obiettivo principale del Green Procurement è promuovere e diffondere la sostenibilità in azienda, integrando i criteri ambientali lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti o dei servizi acquistati.
Nel concreto, questo significa rifornirsi di prodotti e componenti realizzati con materiali riciclati o attraverso l’impiego di energia rinnovabile, nonché accordare la propria preferenza a fornitori che adottano pratiche sostenibili o che supportano la riduzione delle emissioni di gas serra o la conservazione delle risorse naturali.
Il primo passaggio, in questo senso, è quello di definire con chiarezza i requisiti ambientali che si desidera integrare nelle procedure di acquisto. A questo punto possono essere identificati i fornitori in linea con questi standard, attraverso l’analisi delle politiche ambientali, la verifica delle certificazioni ambientali o l’esame delle pratiche di gestione dei rifiuti e dell’energia.
Chiaramente, l’adozione di una strategia di Green Procurement permette alle imprese di contribuire in maniera più incisiva alla protezione dell’ambiente e alla mitigazione della crisi climatica. In questi anni, molte organizzazioni ed enti pubblici - in questo caso si parla di Green Public Procurement - si sono attivate in questa direzione, come parte della loro responsabilità sociale d’impresa e per soddisfare la domanda di consumatori sempre più consapevoli.
Green Procurement e normativa di riferimento
A spingere verso il Green Procurement ci sono però anche le normative. Nel novembre 2022, l’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) ha approvato e inviato alla Commissione Europea il primo pacchetto contenente 12 standard di rendicontazione della sostenibilità (ESRS), che stabiliscono i requisiti di rendicontazione delle aziende in merito a impatti, opportunità e rischi legati alla sostenibilità.
Pertanto, le imprese coinvolte saranno tenute a rendicontare le emissioni di gas a effetto serra Scope 3 a partire dal 2024. Una scelta che inevitabilmente favorirà il Green Procurement, la cui adozione verrà probabilmente sostenuta dall’attuazione del PNRR. Le regole del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevedono di adottare, quale elemento propedeutico di qualsiasi finanziamento di soggetti pubblici o privati, il principio DNSH (Do No Significant Harm) che sottolinea la necessità di non arrecare danni significativi all’ambiente.
In Italia, secondo la Guida Operativa che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato a ottobre 2022, il DNSH richiede l’adozione obbligatoria dei Criteri Ambientali Minimi (CAM). In altre parole, non ci potrà essere un appalto finanziato dal PNRR che non rispetti il principio del DNSH e quindi i CAM. Per il 37% delle risorse del PNRR, il cosiddetto regime 1, non ci si potrà dunque limitare a “non arrecare un danno significativo all’ambiente” ma si dovrà dimostrare di aver contribuito in modo sostanziale al miglioramento ambientale.
Quali opportunità con il Green Procurement
L'adozione del Green Procurement è dunque una sfida e un’opportunità fondamentali per le aziende. Questa pratica implica la selezione di fornitori e l'acquisizione di materiali e servizi con un forte focus sulla sostenibilità ambientale: questo comporta una riduzione dei costi operativi, grazie a minor consumi energetici e di risorse, il consolidamento del vantaggio competitivo su mercati tendenzialmente saturi e una maggior compliance normativa, riducendo così rischi legali e reputazionali.
Fonti consultate: